Consulente di comunicazione: domande e risposte

Cosa fa un consulente di comunicazione?

Una domanda che si fanno in tanti. Tempo fa una ragazza, Monica, mi contattò via mail. Stava esplorando la possibilità di diventare consulente di comunicazione freelance e decise di chiedermi della mia esperienza. La pregai di inviarmi delle domande precise, con l’intento di fornire risposte esaustive. Parlammo a lungo. Questo articolo nasce da qui.

Come sono diventata consulente di comunicazione

Cambiare professione non è uno scherzo. Avviarla dal nulla, meno che mai. Quando aprii la Partita Iva nel 2013, ero piena di dubbi. Dopo 8 anni di attività, penso che se vincessi la lotteria non smetterei di lavorare, ma investirei gran parte della vincita nello sviluppo del mio progetto.

All’epoca mi stavo lanciando in una professione (consulente di comunicazione e copywriter) che intuivo essere giusta per me, ma ero totalmente ignara di quanti scivoloni avrei fatto nella carriera da freelance. Fortunatamente gli ostacoli non si fecero attendere. Capii ben presto che non avrei trovato nessun tappeto rosso al mio passaggio e nessun tappeto di salvataggio ad ogni caduta; che le aspettative erano alte e che, se volevo farcela, avrei dovuto trovare il modo di soddisfarle e superarle. Tutto nella norma. Ho cercato di andare avanti senza perdere di vista il mio obiettivo: mettere a frutto il mio potenziale.

Che, detta così, sembra semplice.

Mi ci sono voluti 8 anni di studio incessante, pratica sul campo, apprendimento continuo, investimenti in crescita personale e tanta determinazione per far crescere l’attività. I primi 5 anni li considero un’intensa gavetta. Gli ultimi 3, invece, sono stati incentrati sulla progettazione.

Oggi mi piace associare il mio nome a una minuscola bottega artigiana della comunicazione, con tutti i servizi fondati su un approccio sartoriale, per aiutare imprese e professionisti a non solo a comunicare bene, ma anche a lavorare meglio. Li ho progettati uno per uno in ogni passaggio, ho dato loro un valore, li ho sperimentati, “prototipati” e ho aggiustato continuamente il tiro. Questo è il risultato attuale.

Fine della storia, anzi “To be continued”. Passiamo alle domande.

1. Quali sono le attività specifiche che ti vengono richieste?

Quando mi contattano liberi professionisti, la richiesta più frequente è di individuare i punti di forza del loro personal brand. Mi chiedono aiuto anche per raccontarsi oppure avvertono delle difficoltà di comunicazione con clienti e collaboratori.

Quando sono le aziende a contattarmi, mi chiedono di intervenire sulla comunicazione interna ed esterna con dei piani strategici. Dal punto di vista operativo, mi chiedono di dare una mano, oltre che come consulente e project manager, anche come copywriter per la comunicazione corporate.

Altre volte mi si chiede di portare a terra progetti ritenuti “difficili”, che stentano a decollare per motivi diversi. Quando è così, di solito vanno affrontati problemi di dialogo. Capita poi che anche le agenzie di comunicazione mi schierino in campo per “prendere il timone” in situazioni delicate.

Le attività specifiche cambiano a seconda dei casi, ma in generale si fanno riunioni, analisi di mercato, indagini; si elaborano appunto strategie, si monitorano processi, si seguono i lavori, si redigono report.

2. Quali sono le difficoltà che riscontri nella quotidianità/ci sono richieste che non riesci a gestire?

Ad oggi le maggiori difficoltà ci sono state quando ho dovuto confrontarmi con persone – clienti o collaboratori – con le quali non condividevo determinati valori.

Primo fra tutti, il rispetto per il tempo proprio e per quello degli altri. I tempi sono importanti nello sviluppo di un progetto, proprio come in una staffetta, per cui è necessario condividere un approccio che tenga conto del lavoro altrui e miri ad evitare di mettere l’altro in difficoltà.

Un altro valore cui tengo è l’ascolto: collaborare con persone che tendono a non ascoltare perché sopraffatte dalla fretta, diventa difficile. In questi casi cerco di far riflettere sul fatto che tutti abbiamo migliaia di cose da fare, perciò, se vogliamo portare a terra i progetti, bisogna trovare il modo di stoppare il vortice di ansia e dedicare il giusto tempo al confronto; magari con riunioni che durino meno ma che vadano dritte al punto.

Credo sia fondamentale scegliere accuratamente i propri collaboratori, ma possibilmente anche i propri clienti. Se mi sono mai tirata indietro davanti a delle collaborazioni? Certo che sì. Con gli anni ho imparato a valutare bene caso per caso e a non spaventarmi nel dire addio alle sinergie che non funzionano: meglio perdere un incarico piuttosto che perdere energie preziose.

3. Quali doti caratteriali deve avere un consulente di comunicazione?

Non c’è una risposta univoca perché le mie doti possono andare bene per qualcuno ed essere insopportabili per qualcun altro. Il mio consiglio è fare un percorso di crescita personale che aiuti a capire le proprie potenzialità e quindi cercare di metterle a servizio degli altri.

Se poi vogliamo parlare in modo più generale, tra le skills necessarie per un consulente di comunicazione metterei:

  • capacità di ascolto;
  • capacità di problem solving;
  • capacità di analisi;
  • capacità di organizzazione;
  • attitudine a lavorare in squadra;
  • flessibilità.

Conclusioni

Per me la strada come consulente di comunicazione non è finita, sono in corsa perenne. Anzi, in camminata: non ho fretta di “arrivare” da nessuna parte, in realtà. Piuttosto, ho voglia di godermi il viaggio, con tutte le mie nuove consapevolezze, la determinazione di sempre e una sana “flemma” acquisita con l’esperienza.

E per te?

Consulente di comunicazione

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Sono Alessandra Pistillo, consulente di comunicazione e brand coach.
Da oltre 10 anni lavoro a fianco di imprenditori che sanno vedere lontano, per raccontare i loro progetti in modo autentico e potente.

Grazie ad una consulenza profonda e personalizzata basata sull’ascolto empatico, facilito lo sviluppo del potenziale di marca e ti aiuto a dare più credibilità e visibilità alle tue idee, valorizzando l’identità del tuo progetto.

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