Dopo la Teoria U, la scoperta degli IDGs ha segnato una nuova tappa del mio percorso di ricerca come consulente di comunicazione, verso conoscenze sempre più specializzate nel campo dell’innovazione sociale.
Innovazione sociale e comunicazione. Se il binomio sembra improbabile non è detto che sia un male perché significa una cosa: stiamo innovando. Esploriamo, in cerca di ispirazioni, al di là dei confini disciplinari, per ritrovarci a prototipare metodologie di lavoro sempre nuove.
Questo articolo, puoi trovarlo interessante se sei HR Manager o se sei a capo di un’azienda o di una tua attività; ma anche se sei un consulente organizzativo, se ti appassiona il mondo della crescita personale o se ti senti un changemaker per vocazione.
Cosa sono gli Inner Development Goals
Gli IDGs sono 23 skills che le persone possono coltivare individualmente nell’ottica di raggiungere collettivamente gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030.
L’iniziativa IDGs (questo il sito e qui il sito in italiano) nasce in Svezia e raduna ricercatori e co-creatori per raggiungere un obiettivo comune: capire quali sono le competenze, le attitudini e i valori che le persone devono coltivare per gestire la complessità della nostra epoca attuale.
Un’epoca che, lo vediamo tutti, è sfidante sotto ogni punto di vista: spirituale, ambientale e sociale. Queste competenze per la leadership individuale e collettiva, se coltivate, possono portare ad una accelerazione del processo di raggiungimento degli SDGs.
Fari puntati, quindi, sull’interiorità di ciascuno di noi. Perché è dentro di noi che bisogna osservare, se vogliamo individuare le cause delle azioni dannose che compiamo e che causano così tanti danni intorno a noi.
Il framework IDGs – Inner Development Goals
L’iniziativa open source IDGs fornisce un framework, una cornice di lavoro entro cui sono stabilite le 23 competenze individuate da un processo di co-creazione globale, a cui partecipano scienziati e ricercatori da tutto il mondo. Si tratta fondamentalmente di 23 soft skills, raggruppate in 5 dimensioni.
Nella versione italiana:
La prima dimensione comprende skills utili per coltivare la nostra interiorità, ovvero la relazione che abbiamo con noi stessi: coi nostri pensieri, coi nostri sentimenti ed anche con il nostro corpo. Skills come integrità, autenticità, consapevolezza di sé, mentalità aperta all’apprendimento, presenza, ci aiutano a non perderci nella nostra mente, ma a restare sempre vigili nella realtà, connessi al qui ed ora, in modo da poter diventare non reattivi quando la complessità del mondo diventa sfidante.
La seconda dimensione comprende skills utili per coltivare le nostre capacità cognitive nell’ottica di imparare a compiere saggi processi decisionali. Competenze come pensiero critico, consapevolezza della complessità sistemica, abilità nell’attribuzione di senso e visione a lungo termine possono aiutarci ad orientarci e muoverci nel mondo.
La terza dimensione comprende skills utili per imparare a prendersi cura delle altre persone. Competenze come empatia, gratitudine, umiltà, ci aiutano a cominciare a percepire noi stessi come parte integrante di un “sistema mondo”, e, come tali, a sentirci responsabili e capaci di fare la differenza con ogni nostra scelta o comportamento.
La quarta dimensione comprende skills utili per collaborare. Competenze comunicative, fiducia nel prossimo, capacità di co-creare o capacità di ascolto ci aiutano a mantenere saldo lo spazio anche quando ci confrontiamo con chi ha valori e abilità differenti.
La quinta dimensione, infine, comprende skills utili per agire. Skills come coraggio, creatività, ottimismo e perseveranza ci aiutano a guidare azioni collettive di cambiamento, sia in contesti e sistemi di riferimento piccoli e a noi vicini, sia guardando ai macro contesti del sistema-mondo.
La rete degli hub IDG in Italia
La IDG Italy Hubs Collaboration ad oggi individua alcuni poli in contatto tra loro per collaborare e co-creare:
- Milano, Afuture, Amelie Reutersköld Franchin, amelie@afuture.se
- Schlanders, basis Vinschgau / Venosta, Brigitta Villaronga, brigitta@confluencing.net
- Venezia, La Fucina del Futuro, Carlotta De Toni, carlottadetoni@gmail.com
- Isola Vicentina, IDG Hub Casa dei Sentieri, Giulio Pesenti Campagnoni, giulio.pesentic@gmail.com
- Roma, IDG Hub Rome, Paolo Fedi, paolo.fedi@benefitinnovation.it.
Se vuoi approfondire con Ulab & IDG Hub Roma, segnalo il seminario attualmente in corso a cui sto partecipando: “Laboratorio di Innovazione Sostenibile” (ne parlo qui). Prossimi incontri: 9, 16 e 24 Ottobre alle ore 18.30; i successivi 2 incontri integrativi il 30 e 31 Ottobre, dalle ore 18.30 alle ore 20.30. In presenza presso la sede di Manageritalia in Via Ezio 49, 00192 Roma (Prati-Fermata Lepanto) o in virtuale sulla piattaforma Zoom. Per informazioni, si può contattare paolo.fedi@manageritalia.it o visitare il sito https://www.ulabhubroma.it.
Guidare il cambiamento attraverso la comunicazione d’impresa
“Il changemaker mira tenacemente al bene comune. Sa fare buon uso dell’empatia per identificare un problema specifico o un’opportunità da sfruttare all’interno del suo ambiente, e si permette di fare qualcosa a riguardo.”
Nel percorso di ricerca che ho compiuto fino ad oggi, ho compreso che se le imprese e vogliono far fronte alle sfide della contemporaneità, devono permettere alle persone all’interno delle organizzazioni di sviluppare competenze personali, sociali e metodologiche del tutto nuove. Anche e soprattutto per comunicare bene.
La prima tra tutte queste resta ovviamente (ma non così tanto ovviamente, poi, nella pratica quotidiana) l’ASCOLTO. Come dice Otto Scharmer, uno dei fautori del movimento IDGs, l’ascolto è la competenza più importante per la leadership, oggi:
“Listening, I believe, is not just an important one. It’s the most important and the most underrated leadership skill today”.
Che sia possibile una comunicazione d’impresa meno ego-riferita e più eco-sistemica?